Il low cost in sanità è un fenomeno emergente. Questa tendenza ad aprire poliambulatori, spesso in franchising, nelle grandi città è nata circa dieci anni fa nel settore dell’odontoiatria, per poi interessare altre branche della medicina.
La proposta di diverse formule da parte di brand del settore sanitario ha convinto tutti che il low cost è applicabile anche all’ambito della salute. Il crescente fenomeno della diffusione di poliambulatori low cost dimostra che i pazienti non sono attenti solo alla competenza dei professionisti, ma soprattutto al prezzo.
Offrire alle persone dei servizi necessari a prezzi contenuti è stata una strategia davvero valida. La nuova sfida nella sanità, oggi, è quella che riguarda gli specialisti privati che si chiedono come competere con gli ambulatori low cost. Vediamolo in questo articolo.
Come funzionano gli ambulatori low cost?
Per mettere in campo delle strategie di marketing, lo diciamo sempre, bisogna prima chiedersi chi siano i propri competitor. In questo caso sono i poliambulatori low cost. Come fanno a guadagnare tanto offrendo una visita specialistica a prezzi stracciati?
Innanzitutto, questi poliambulatori specialistici non sono convenzionati con il Sistema Sanitario Nazionale. Si tratta di cliniche private che effettuano un gran numero di servizi a prezzi davvero ridotti, puntando sul numero di pazienti piuttosto che sul costo della singola visita.
Molti pazienti a prezzi inferiori piuttosto che pochi pazienti con costi eccessivi. Ecco la formula del successo di questi poliambulatori low cost. Si tratta di cliniche che si basano “sull’economia di scala”, assicurando a ogni professionista un numero elevato di visite durante il giorno, con un guadagno maggiore nonostante prezzi più bassi rispetto agli ambulatori tradizionali, e margini di entrate così alti da poter assicurare un ambiente di lavoro all’avanguardia e tecnologicamente avanzato.
Quindi, diciamo che la vecchia idea che si paghi poco per la poca qualità va scardinata completamente. Gli ambulatori low cost garantiscono il migliore servizio, ma a prezzi davvero stracciati.
Ecco perché tu, in quanto medico, dovresti capire come competere con gli ambulatori low cost attraverso il digital marketing.
Consigli per aumentare i pazienti in ambulatorio
Si sa quanto sia difficile attirare pazienti in ambulatorio. Oltretutto, in ambito medico ci sono anche dei limiti alla promozione di servizi sanitari e diventa molto complicato passare parola.
Le due strategie che i medici hanno a disposizione per battere gli ambulatori low cost sono quelle di prezzo e di ottimizzazione. La convenienza attira nuovi pazienti, mentre farsi trovare online aumenta le possibilità di visita alla clinica. Ecco come mantenersi competitivi verso gli ambulatori low cost.
Prezzi competitivi
La causa principale per cui un paziente sceglie un ambulatorio low cost piuttosto che il tuo tradizionale risiede nel prezzo. Offrire servizi al prezzo più basso è controproducente, in quanto i pazienti potrebbero percepire un trattamento di scarsa qualità.
D’altra parte, prezzi eccessivi potrebbero spaventare la maggior parte dei pazienti, soprattutto dopo la diffusione dei centri low cost. Bisogna scegliere un prezzo equilibrato, ma comunque più elevato delle soluzioni low cost. Questo per attirare quella fetta di mercato in cerca di qualità superiore, che ancora si affida alla sanità privata tradizionale.
SEO
Farsi trovare online è fondamentale affinché i pazienti visitino la tua clinica. Alla base del marketing sanitario vi è la SEO, che rende i contenuti e le pagine di un sito più visibili. Inoltre, soluzioni come Google My Business aiutano a migliorare l’ottimizzazione a livello locale.
I pazienti che visitano una clinica non sono disposti a fare troppa strada per sottoporsi a una visita medica. Su Google, quindi, cercheranno il professionista di cui hanno bisogno e il nome della zona di proprio interesse. Ed è qui che ogni clinica medica dovrebbe posizionarsi: a livello local.
Le parole chiave su sito e contenuti dovrebbero rimandare a una specifica zona, quella dove si trova la clinica. Su Google Maps deve essere presente l’ambulatorio, in modo che i pazienti lo trovino più facilmente.
Pubblicità etica
È possibile autopromuoversi anche in ambito medico. Si possono utilizzare i social e altre forme di pubblicità online. Inoltre, internet offre degli spazi gratuiti dove poter fare promozione, ma senza vendere esplicitamente nulla.
Pensa al tuo blog: puoi scrivere tutti i contenuti digitali che vuoi, a tema medico, e condividerli con un gruppo potenzialmente interessato ai tuoi servizi. Il tutto è gratis. Stesso discorso con Youtube e i social: puoi ritagliarti questi spazi online per divulgare video che i tuoi followers apprezzeranno. Questo migliora la tua autorevolezza e aiuta a farti conoscere meglio.
Fidelizzazione
Vogliamo chiudere questo articolo con un argomento che spesso i medici sottovalutano, ovvero quello della fidelizzazione. Si pensa sempre che i pazienti si rechino in clinica per necessità e vi ritornino perché il medico ha prescritto una seconda visita di controllo. In realtà, non è così.
Se si tratta della prima esperienza in clinica, il paziente deve sentirsi accolto e percepire una certa empatia con il professionista. Il servizio garantito deve essere di alta qualità, ma non deve esaurirsi alla visita in ambulatorio.
Il paziente deve essere seguito anche fuori, attraverso una comunicazione trasparente ed efficace: buone practice sono per esempio l’invio di messaggi personalizzati quando si organizza, si sposta o si cancella un appuntamento; si può impostare un programma di scambio di comunicazioni nei giorni successivi alla visita per sapere come sta il paziente, senza essere insistenti; da non sottovalutare è poi la creazione di una newsletter, dove si possono inviare materiali utili ai pazienti già passati in clinica o a quelli che potenzialmente lo faranno.