Essere professionisti nel campo della sanità comporta grosse responsabilità. Quando scegliamo un medico o un’azienda sanitaria, infatti, tendiamo a cercare qualcuno che ispiri fiducia, sicurezza, serietà.
Nel mondo di oggi, in cui le doti comunicative sono fondamentali, anche un logo può fare la differenza: attraverso un simbolo, una scritta e una o più tinte cromatiche si possono trasmettere al consumatore le caratteristiche che ci rendono unici.
Il logo ideale per un’azienda sanitaria deve quindi ispirare autorevolezza, ma questo non basta: vista l’abbondante concorrenza, bisogna anche avere un’idea originale, qualcosa che rimanga impresso nella mente del cliente distinguendosi dagli altri loghi. Il settore della salute è piuttosto competitivo, e il logo, che è la prima interazione con il cliente, è fondamentale.
Come creare il logo di un’azienda sanitaria?
I colori da utilizzare
Un primo elemento da tenere in considerazione è la scelta del colore. Diversi studi psicologici hanno infatti dimostrato che ai colori si associano determinate emozioni e sensazioni: la componente cromatica, nell’ambito comunicativo e in quello del marketing, non va mai tralasciata.
Nel settore sanitario, la maggior parte dei loghi è di colore blu. Di solito, infatti, questo colore viene associato a conoscenza, tranquillità, sicurezza; dato che la salute può causare stress e preoccupazioni, il blu è un’ottima soluzione se si vuole rassicurare il cliente e dare un’immagine di competenza e qualità professionale.
Due alternative sono poi il bianco e il verde. Il bianco richiama l’idea di igiene e pulizia, mentre il verde è un colore rilassante, il colore della natura e dell’armonia: una combinazione di bianco, verde e blu avrà sicuramente un impatto psicologico positivo sul cliente che dovesse visionare il nostro logo.
Anche il rosa e il giallo, tinte vivaci e amichevoli, possono essere usate. In cima alla lista dei colori da evitare, invece, troviamo il marrone, che rischia di dare l’idea di sporcizia. Il rosso, infine, è una scelta azzardata: cattura l’attenzione con la sua vitalità, ma è anche il colore del sangue e del pericolo.
Definire il proprio stile: icone e font
Il logo deve distinguere l’azienda da quelle concorrenti, a partire dall’icona che la rappresenta. Per sceglierla quindi è necessario decidere qual è l’elemento che si vuole mettere in rilievo della propria attività: un servizio in particolare, i valori condivisi, il motivo per cui è nata la propria azienda oppure la sua storia.
Facciamo qualche esempio di icona classica nell’ambito sanitario. La prima è sicuramente la croce, simbolo internazionale del soccorso: si può scegliere una forma molto semplice oppure personalizzare la base con l’aggiunta di decorazioni o altri elementi.
Anche la verga di Asclepio, dio greco della medicina, è molto diffusa: si può rendere questo simbolo famoso più originale lavorando sul disegno del bastone o sui serpenti attorcigliati. Altre idee possono essere uno stetoscopio oppure l’immagine di un cuore, magari in combinazione. La raffigurazione delle mani, invece, è da scegliere se si vuole trasmettere prima di tutto umanità, desiderio di aiutare gli altri e confortare il paziente: nella comunicazione visiva, un paio di mani tese verso il prossimo può essere molto efficace.
Per quanto riguarda la scritta, quando si sceglie il font bisogna concentrarsi su ciò che si vuole comunicare con il nome della propria azienda. Ogni carattere, infatti, esprime un modo di essere. Ad esempio, font come il “Serif” o il “Times New Roman”, che sono molto semplici, trasmettono formalità e serietà. Da evitare, invece, caratteri con troppi fronzoli o eccessivamente tondeggianti, che comunicano giocosità e sono meno leggibili.
A caccia di idee: qualche consiglio per trovare l’ispirazione
Un primo metodo per trovare il logo giusto è, come detto sopra, concentrarsi sul concetto che si vuole trasmettere insieme al nome della propria azienda. Ma una volta individuato, come fare per trasformarlo in un logo? Farsi aiutare da un designer è solo una delle tante soluzioni alla questione.
Anzitutto, per lasciare spazio alla creatività occorre anche stimolarla: per creare immagini, molto spesso, torna utile visualizzarne in grandi quantità. Il web e i social network sono pieni di contenuti iconografici da cui prendere spunto: un dettaglio, una figura, un accostamento cromatico possono essere il punto di partenza per una nuova idea.
A questo proposito, Pinterest è forse la piattaforma migliore da consultare: vi si trovano migliaia di immagini che si possono cercare per temi e raccogliere in un catalogo personale. Basta comunque scorrere il feed di Instagram oppure concentrarsi sui loghi pubblicitari che capitano sotto gli occhi ogni giorno per avere a che fare con una potenziale ispirazione. Anche studiare la concorrenza può tornare utile: si possono osservare i loghi di altre aziende operanti nel settore sanitario non per copiarle, ma per testare l’effetto comunicativo che hanno su di noi che le vediamo.
Visualizzare un logo come se fossimo noi i consumatori aiuta a capire che feedback si ottengono con determinate scelte grafiche o cromatiche, e questo non può che agevolare e guidare il processo creativo.
Il logo è il primo contatto del cliente con l’azienda. È un passo fondamentale nella costruzione della brand identity ed ecco perché noi di Parabolic mettiamo a disposizione dei clienti dei designer professionisti che si occupano della creazione di loghi professionali e d’impatto.
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