Perché comunicare sul web in sanità è importante?
La professione sanitaria all’avanguardia dell’era del digitale
Comunicare sul web in sanità è così importante?
Oggi controlliamo le referenze di qualsiasi cosa su internet. Prima di organizzare una vacanza, scegliere un ristorante, comprare un paio di scarpe o decidere a che medico affidarsi. E a farlo sono circa 4,39 miliardi di persone: più della metà della popolazione mondiale. Di questi, 3,48 miliardi sono attivi sui social media, con un aumento del 9% rispetto al 2018.
In generale, la permanenza media di una persona su internet è di 6 ore al giorno, che facendo due somme significano una permanenza annua di 2190 ore, ovvero tre mesi ininterrotti passati online.
Fra i primi siti utilizzati oggi, al primo posto troviamo, ovviamente, il colosso di Mountain View: Google. A fargli compagnia, sul podio salgono anche Facebook al secondo posto e YouTube al terzo.
Perché è importante capire questi dati?
I dati ci dicono quali sono le ‘strade’ più trafficate dalle persone e in quali ‘piazze’ sono più soliti fermarsi e riunirsi. Quindi dove trovarli.
Una consapevolezza imprescindibile nel caso abbiamo intenzione di promuovere la nostra attività e farci trovare da loro.
Dalla conoscenza di questo comportamento degli utenti poi possiamo estrapolare un altro importante dato: è in questi spazi virtuali che reperiscono informazioni.
L’informazione online
Per fare un esempio calzate, chiamiamo subito in nostro aiuto il Dottor Wikipedia. Quanti pazienti oggi compilano la propria cartella clinica, pizzicando informazioni dall’enciclopedia online più famosa del mondo?
Da questo esempio, seppur semplice, traiamo due conclusioni per niente banali:
- Grazie alla facilità di fruizione dell’informazione le persone si affidano sempre più spesso ad autodiagnosi online.
- Data la frequenza di errori nell’autodiagnosi, deduciamo che le informazioni trovate siano spesso superficiali, se non addirittura forvianti.
Contenuti di qualità e canali di comunicazione
In particolare, accompagnare l’utente-paziente lungo il suo percorso di cura fin dal primo contatto (online).
Quali contenuti cercano gli utenti in ambito sanitario?
Sorvoliamo le ricerche più banali (ma da non sottovalutare) che spesso riguardano la sintomatologia influenzale, ad esempio: “Come curare il raffreddore?” o “Rimedi naturali per il mal di gola”; e passiamo direttamente ai dubbi più gravosi e complicati che spingono l’utente alla ricerca di risposte online.
Oggi, soprattutto in ortopedia, le domande dei pazienti interessano maggiormente le problematiche relative agli interventi chirurgici, alla durata del recupero post-operatorio, ai benefici o alle complicazioni dell’impianto di protesi. Ad esempio:
“Quando è necessario l’impianto di protesi di ginocchio?”, “Qual è la protesi migliore?” o “Quanto dura una protesi?”, fino a “Come prepararsi per l’intervento chirurgico?” e “Ogni quanto bisogna fare controlli post-operatori?”
Tutti quesiti che evidenziano, con una certa precisione, in quale fase del percorso di cura si trovi il paziente: all’origine, in itinere o in via conclusiva. E da un certo punto di vista, tutte occasioni in cui il medico può raggiungere il paziente e prenderlo in carico.
Dove raggiungere il paziente? I canali di comunicazione online
Da raggiungere il cliente a farsi trovare
Una volta individuato il canale, possiamo creare il nostro spazio: oggi parliamo di sito web, pagina Facebook e profilo Instagram.
Sono queste le piattaforme che oggi detengono il grande potere della comunicazione e della trasmissione delle informazioni.
Ed è la presenza delle varie attività in esse, che permette alle aziende, alle libere professioni, a qualsiasi attività sanitaria di raggiungere (e/o essere trovate) e dialogare con i loro diretti interessati.
Restare al di fuori di queste nuove forme di comunicazione significa negare alla propria attività più del 50% di potenziali clienti.