L'importanza del copywriting nella comunicazione online

Perchè non sottovalutare questo ruolo?

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Perché non sottovalutare il ruolo del copywriting per la tua comunicazione?

Prima di poter rispondere con precisione a questa domanda, dobbiamo formularne una originale: “Di che cosa parliamo quando parliamo di copywriting?”. Questa parola è associata in senso lato alla stesura di qualsivoglia contenuto scritto presente in internet, quando nacque in realtà con un’accezione più ristretta, nelle redazioni dei giornali. I cosiddetti copywriters infatti erano gli addetti alla stesura delle inserzioni pubblicitarie all’interno delle riviste e/o periodici.
Una professione che nel tempo è evoluta, ha cambiato ufficio, spostandosi dalle scrivanie delle redazioni agli open space delle agenzie pubblicitarie vere e proprie, ed evolvendo il suo raggio d’azione.Ma nonostante i vari traslochi, le sue competenze, allora come oggi, hanno sempre ruotato attorno all’uso della parola. In un continuo gioco di semantica e sintassi. L’obiettivo? Attrarre, incuriosire e sedurre il lettore. Far spiccare, fra le tante, la propria voce (quella del prodotto e del suo brand) e portare il lettore a concludere un’azione.

Quindi no, non siamo tutti copywriter

Copywriting non è questione di vocabolario, prosa ornata e fluente. La padronanza della lingua è un tassello fondamentale dell’essere copywriter, ma da sola non basta. Occuparsi di copywriting significa possedere precise competenze. Quali sono?
  • Conoscere il linguaggio dei vari mezzi di comunicazione
  • Saper regolare il tono di voce in base all’azienda per cui si parla
  • Padronanza del linguaggio SEO (testi ottimizzati per i motori di ricerca – Google)
  • Capacità di scrittura persuasiva
Ora analizziamo queste competenze con ordine, escludendo la prima che diamo per assodata.

Che lingua parli? Il “medichese”?

Questa domanda è da tenere in particolare considerazione quando si parla di copywriting, perché la scelta del canale di comunicazione è inscindibile dalla scelta del linguaggio da adottare. Ogni canale ha le sue regole. Ad aiutarci a capire quale sia il linguaggio più consono da utilizzare sulle varie piattaforme (sito web, Facebook, Instagram), è la piattaforma stessa. Perché, chi sono gli utenti che la frequentano? Cosa fanno e come si comportano? Facebook è popolato da utenti per lo più dai 50 anni in su, mentre Instagram tra i 18 e 34 anni. Su Google possiamo dire che raccoglie la totalità delle persone, senza distinzioni di lingua, sesso, età, estrazione sociale. Ma questo non significa che qui la comunicazione deve omogeneizzarsi a tutti. Va fatta una scelta del target e del tono di voce. Facciamo un esempio: l’articolo da scrivere è per un medico che opera in ambito sportivo e che deve rassicurare i suoi pazienti dell’efficacia di una tecnica chirurgica. Il linguaggio da preferire sarà tecnico sì, ma anche spigliato e con un vocabolario in cui gli sportivi possano riconoscersi.

Come regolare il tono di voce?

Capire come rivolgersi alle persone che vogliamo raggiungere è fondamentale per ottenere il riscontro che desideriamo. Lo è altrettanto farlo esprimendosi in modo appropriato e rispettando l’identità del brand o del medico, ad esempio. Questo serve a creare una corrispondenza tra quello che vive il paziente in prima persona e quello che trova sui canali online, senza fargli sorgere la domanda: “ma è lo stesso dottore?”. Saper moderare il tono di voce aiuterà anche la scelta dei termini da adottare, preferendo un linguaggio rassicurante in certi momenti o più incalzante in altri. Plasmando quindi la comunicazione sia nella forma che nel contenuto.

Un sito senza SEO è come chirurgo senza bisturi

Prima d’intraprendere il discorso sul linguaggio SEO è bene sottolineare una cosa: senza di esso nessuno troverà i tuoi articoli su Google, per quanto ben scritti possano essere. Nello specifico, SEO è l’acronimo di Search Engine Optimization, traducibile in “ottimizzazione per i motori di ricerca“. Quindi parliamo di quella strategia basata sull’utilizzo di “parole chiave” che permettono un articolo di blog (o al sito web nel complesso) di apparire tra i primi posti nelle ricerche google, senza bisogno di sponsorizzarlo con campagne a pagamento. Cioè risultare come un contenuto puro, organico.

Come riconoscere un testo persuasivo?

Abbiamo scelto i canali su cui comunicare e abbiamo moderato il nostro tono di voce, ma siamo riusciti davvero a convincere l’utente delle nostre parole? In nostro soccorso arrivano alcune linee guida che è sempre bene consultare mentre si fa comunicazione. Un occhio alla tastiera e un altro a 4 utili step per la scrittura persuasiva:

  • Racconta fatti reali
  • Utilizza la riprova sociale (testimonianze della qualità del prodotto)
  • Svela tutti i possibili dubbi dell’utente e risolvili
  • Procedi con ordine nelle argomentazioni

A questo la questione è molto semplice: se sei arrivato a leggere fino a qui è probabile che tu sia stato persuaso.