Facebook è morto?

Ha ancora senso investire in pubblicità su Facebook?

Oggi nel digital marketing si discute molto circa il ruolo di Facebook. Qualcuno dice che questo social network non offra più le stesse opportunità di guadagno di alcuni anni fa. Il motivo principale è la migrazione degli utenti verso nuove piattaforme, come Instagram o Tik Tok.

Tuttavia, potrebbe trattarsi di una voce di corridoio: Facebook ogni anno introduce nuove opzioni per rendere più personalizzate le campagne marketing. Quindi dove sta la verità? Facebook è morto? Facebook offre ancora opportunità di crescita alle aziende?

Perché si dice che Facebook sarebbe morto?

Il motivo dietro a tanta perdita di fiducia nel grande social network per eccellenza risiederebbe nel boom di altre piattaforme come Tik Tok e Instagram.

Questi social, infatti, avrebbero causato una grande migrazione di utenti da Facebook, che ha mantenuto al suo interno profili di età maggiore. I millennials e la generazione Z avrebbero così optato per social network più giovanili e immediati, dove i contenuti sono più veloci e visuali.

Questo è un grande difetto che le aziende devono tenere ben presente. L’età media del social si è alzata, mentre sempre meno utenti giovani dimostrano attività. Molti sono i profili aperti ma inattivi da mesi, se non anni.

Ciò significa una cosa: le aziende comunicano a una popolazione adulta che conosce poco il mezzo, che lo utilizza per contattare i conoscenti e non per raccogliere informazioni su prodotti o aziende.

Tuttavia, non bisogna abbattersi: gli utenti iscritti a Facebook sono ancora due miliardi. E’ vero, oggi l’engagement si è ridotto: una volta bastava pubblicare un post organico per guadagnare reazioni e condivisioni, mentre negli ultimi tempi le cose sono un po’ cambiate.

Oggi moltissime aziende contano più che altro sui contenuti a pagamento, che riescono a raggiungere un pubblico specifico senza sprecare risorse e denaro.

La situazione su Facebook

Oggi le pagine aziendali sono cresciute a dismisura. Quindi, a livello di contenuti, Facebook non è assolutamente morto. Anzi, è vivo e vegeto. Solo è diventato più difficile per le aziende farsi trovare in mezzo alla miriade di post, video, foto che gli utenti caricano ogni giorno.

La sfida è quindi quella di proporre qualcosa di originale e che sappia attirare l’attenzione. Le aziende devono riuscire a generare contenuti che vengano presi in considerazione prima di tutto dall’algoritmo di Facebook e poi dagli utenti.

Infatti, sul feed degli iscritti a Facebook compaiono solo post pertinenti alle pagine seguite, ai like messi, alle interazioni svolte. Le aziende devono saper personalizzare al massimo ogni singolo annuncio, in modo che sia Facebook stesso a sceglierli per mostrarli agli utenti giusti.

Perché un’azienda dovrebbe fare pubblicità su Facebook nel 2021?

Se tanti non usano più Facebook e la concorrenza è troppo elevata, perché insistere con la pubblicità a pagamento? Ecco alcuni motivi:

  • i potenziali clienti delle aziende potrebbero trovarsi su Facebook, in quanto la quantità di utenti attivi è ancora notevole. Un utente attivo, mediamente, trascorre sui social 2 ore e mezza al giorno. Ogni 3 post su Facebook ne compare uno sponsorizzato. Tanti sono quindi gli utenti che ogni giorno incrociano contenuti a pagamento dalle aziende
  • gli annunci sono personalizzabili al massimo, in modo da riuscire a raggiungere i clienti giusti senza sprecare tempo e soldi
  • Facebook offre ottime possibilità di remarketing, davvero efficaci, che consentono di stimolare l’interesse di uno specifico target
  • la pubblicità su Facebook costa pochissimo rispetto ad altri canali
  • Facebook offre diversi modelli di annuncio in base alle esigenze delle aziende (caroselli, font, catalogo prodotti ecc.)
 

Inoltre, teniamo in considerazione un aspetto molto importante: Facebook dispone di una banca dati molto dettagliata su ogni iscritto. Queste sono informazioni utilissime alle aziende che possono personalizzare al massimo la loro comunicazione e raggiungere target specifici. Nessun altro social è così attento alla gestione dei dati degli utenti, quindi le aziende dovrebbero smettere di pensare che IL social network per eccellenza sia morto.

Come un’azienda dovrebbe fare pubblicità su Facebook?

Ormai i contenuti organici non funzionano più bene come una volta. Bisogna generare annunci a pagamento. Tuttavia, non basta investire soldi per creare un contenuto per ottenere nuovi contatti e potenziali clienti.

  • Cura la pagina aziendale, inserendo tutte le informazioni di contatto, immagini e contenuti multimediali coinvolgenti, ragionando bene anche sulle caption, e pubblica con costanza. Non basta avere una pagina Facebook per comparire meglio nel feed degli utenti. L’algoritmo del social network premia i contenuti provenienti da pagine attive, con utenti che interagiscono e post in continuo aggiornamento. Se Facebook nota che la pagina aziendale è inutilizzata, non posizionerà i suoi annunci in luoghi strategici del feed, rischiando di non raggiungere il target di riferimento, oppure di raggiungerlo quando è saturo di annunci di altre aziende;
  • La regolarità è fondamentale, sia per i contenuti organici che per quelli a pagamento. Condividere spesso post di qualità in grado di attirare il pubblico significa creare una community più solida intorno alla pagina, ma anche, come abbiamo già detto poco fa, di convincere l’algoritmo di Facebook dell’attività continuativa della pagina;
  • Scegliere il formato giusto di post sponsorizzato aiuta a colpire meglio l’utente e a spingerlo a cliccare sulla call to action. Ogni formato si adatta a uno specifico obiettivo e messaggio, quindi ragiona bene su quali di quelli proposti da Facebook veicoli meglio ciò che vuoi dire al tuo pubblico;
  • Punta sulle stories, ovvero i contenuti ultimamente più apprezzati dagli utenti che, sull’onda di Instagram, non possono fare a meno di aprirle tutti i giorni. Usa sia quelle organiche per creare engagement che quelle sponsorizzate per farti trovare meglio dai tuoi potenziali clienti. Punta sull’ordine, sulla bellezza estetica e sulla chiarezza del messaggio