L’importanza della liberatoria immagini dei propri pazienti

In tempi di emergenza sanitaria è molto facile vedere immagini in televisione o sui giornali di medici, infermieri e malati ricoverati nelle corsie. Tuttavia, è sempre bene sapere che ogni studio medico ha bisogno del consenso per fotografare un paziente. Tale liberatoria immagini per medici deve essere redatta in forma scritta e deve contenere tutte le informazioni relative all’uso o alla possibile pubblicazioni delle immagini stesse.

Ottenere il consenso del paziente prima di scattargli una foto è molto importante perché, qualora questo non avvenisse, il medico rischia una diffida da parte del soggetto offeso con possibile richiesta di risarcimento danno da parte di un legale.

Nei casi più gravi potrebbe scattare anche una segnalazione all’Autorità Garante della Privacy, con conseguente coinvolgimento dell’Ordine dei Medici il quale potrebbe alla fine decidere per la radiazione dall’Albo del professionista coinvolto.

È evidente, quindi, che la mancata autorizzazione preventiva alla realizzazione e pubblicazione di foto e video dei propri pazienti professionale comporta conseguenze così severe che è sempre bene essere ben informati su quello che c’è da fare.

Liberatoria immagini per medici nel caso di uso interno

Molti medici, studi medici e perfino ospedali raccolgono immagini relativi allo stato di salute dei propri pazienti. Può trattarsi di ecografie, radiografie o altri tipi di referti, i quali in genere vengono utilizzati solo a corredo della cartella clinica, quindi solo per un uso interno.

Anche in questo caso è comunque necessario che il paziente rilasci un’opportuna liberatoria: questo avviene non appena s’instaura il rapporto medico/paziente, esattamente quando, subito dopo la registrazione dei dati, il paziente stesso viene invitato a firmare il consenso informato relativo all’uso dei dati in base alla normativa sul trattamento dei dati personali (Regolamento UE 2016/679).

Consenso per pubblicare le foto dei pazienti sul sito

Molti medici possono voler utilizzare le foto parziali o integrali dei loro pazienti sul sito oppure sui propri profili social allo scopo di promuovere la loro attività.

Anche quando si tratta di foto che mostrano solo una parte del corpo, è sempre possibile che siano presenti dei dettagli che possono far risalire al nome della persona ritratta nell’immagine fotografica, quindi è comunque necessario che lo studio faccia firmare al paziente una liberatoria preventiva.

Questo tipo di documento deve includere nel modo più chiaro e completo tutte le informazioni relative all’uso che sarà fatto delle immagini che verranno raccolte. 

Se ad esempio intendessi mostrare le immagini dei tuoi pazienti durante un Open Day o una videoconferenza per mostrare gli effetti positivi di un tuo trattamento o di una tua terapia, sarà sempre necessario che i clienti coinvolti ne siano preventivamente informati. Lo stesso vale qualora volessi utilizzare un video o delle foto in cui si vedono dei pazienti dello studio medico in sala d’attesa per uno spot o un annuncio pubblicitario.

Fotografare il paziente: posso farlo?

La risposta a questa domanda è, quindi, del tutto affermativa, a patto però di tutelarti facendo firmare ai tuoi clienti un apposito consenso. Ricorda inoltre che le immagini che intendi utilizzare non dovranno violare il pubblico decoro perché anche in questo caso potresti rischiare pene molto severe.

Mettiamo, ad esempio, tu volessi fare delle foto da utilizzare sul tuo sito per mostrare all’ esterno la tua attività clinica. In tal caso non solo dovrai informare i pazienti coinvolti che farai loro delle foto, ma dovrai anche specificare esattamente su quali canali saranno utilizzati (canali digitali, media televisivi, supporti cartacei e così via).

Pubblicazione di immagini cliniche e consenso informato: in quali situazioni non è necessario?

Non è mai consentito pubblicare e divulgare in alcun modo immagini che siano riconducibili ad uno o più pazienti senza che questi ne siano stati preventivamente informati. Tuttavia, in alcuni casi molto particolari, sono previste delle deroghe. 

Qualora, ad esempio, tali immagini fossero richieste dalle forze dell’ordine allo scopo di chiarire alcuni aspetti di un’indagine, il medico non potrà sottrarsi alla loro divulgazione.

Un altro caso in cui, invece, potrebbe essere consentito di mostrare immagini di pazienti è quando questo avviene a scopo scientifico e didattico. Tuttavia, in questo caso, la diffusione della foto o dei referti non dovrà in alcun modo essere ricondotta ad una finalità di tipo promozionale, ma dovrà avere come unico e chiaro obiettivo la volontà di curare altri malati o di insegnare ad altri medici come si esegue un intervento.

Appare chiaro, però, che in questo tipo di situazioni, la divulgazione delle foto o dei video dei pazienti dovrà avere un carattere momentaneo e dovrà avvenire in presenza, quindi senza comportare il rischio di una successiva fruizione da parte di persone diverse da quelle stabilite all’inizio.

Pubblicazione di immagini dei pazienti all’interno di prodotti editoriali di divulgazione scientifica: è consentita?

Veniamo infine ad un aspetto che ci interessa molto da vicino dato che anche Parabolic svolge per i propri pazienti “Servizi di raccolta dati, scrittura e divulgazione scientifica”: è consentito pubblicare immagini o referti di propri pazienti all’interno di articoli scientifici, review, monografie e altri documenti che abbiano il solo scopo di divulgare la tua attività entro i tuoi colleghi o comunque all’interno della comunità scientifica? 

Anche se in molti di questi casi potrebbe essere fatta valere la deroga prevista per le pubblicazioni con finalità scientifica, ti consigliamo sempre di farlo solo qualora tu avessi regolarmente ottenuto il consenso scritto dei tuoi pazienti. 

A seguito, infatti, del sempre maggior utilizzo delle tecnologie informatiche, è molto facile che un abstract, un case report o altra relazione destinata a un uso congressuale possa finire in rete e quindi essere divulgato ad un pubblico più ampio di quello di partenza. Sarà quindi opportuno procedere alla pubblicazione sempre solo e comunque dopo aver ottenuto la liberatoria immagini per medici firmata dai pazienti.

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