Remarketing per aziende medico sanitarie

remarketing

Anche detto retargeting, il remarketing per aziende medico sanitarie è una strategia davvero efficace per convertire dei semplici utenti in clienti paganti. Nel tuo caso, in pazienti che accoglierai in ambulatorio.

Questa strategia di digital marketing consente di ridurre al minimo l’abbandono del tuo sito, riproponendo all’utente che lo ha visitato contenuti pubblicitari del tuo brand. Continuando a vederli online su altri siti, blog, pagine di ricerca ecc. l’utente sarà più propenso a cliccarvi sopra e a tornare sul sito.

Maggiore è la permanenza su quest’ultimo e maggiori saranno le probabilità di conversione.

Cos’è il remarketing? 

Remarketing è una forma di pubblicità online che fa in modo di andare a individuare gli utenti che hanno già interagito precedentemente con la tua azienda. 

Per esempio: se un utente ha cercato su Google “Podologo Roma” e ha visitato il sito del dott. Mario Rossi, nelle settimane successive potrebbe ritrovarsi con molti annunci che rimandano al sito del medico. Li potrebbe trovare nella pagina di un blog, sui social, nella SERP.

Dovresti aver capito la vera efficacia di questo metodo: il remarketing mira agli utenti che hanno dimostrato interesse per un brand. Le pubblicità di remarketing non compaiono sugli schermi di qualsiasi utente, ma solo di quelli che sono entrati in contatto con un sito, un’azienda e un professionista e che quindi stavano cercando attivamente quel qualcosa che hanno trovato online.

Se un utente ha bisogno di un podologo, il remarketing farà in modo che il tuo ambulatorio di podologo sia sempre sotto i suoi occhi nelle settimane successive, per dare un incentivo al paziente di contattarti. Il remarketing suscita insomma quella che definiremmo domanda secondaria, ovvero il desiderio di mettersi in contatto con uno specifico brand.

Nel tuo caso, di un medico specifico.

Vantaggi del remarketing

Vediamo più nel dettaglio i vantaggi del remarketing per ambulatori medici:

  • raggiungere utenti che ti hanno già conosciuto, ovvero potenzialmente interessati al tuo servizio e a pagarti per ottenerlo;
  • aumentare la notorietà del tuo brand offrendoti maggiore visibilità su diversi dispositivi;
  • ottenere un ROAS (return on assets, un indice che misura la redditività e indica la redditività complessiva di un’attività, da non confondere con il ROI) maggiore

Questa strategia di comunicazione è davvero tra le più efficaci nel digital marketing perché consente di massimizzare conversioni e investimenti nelle campagne pubblicitarie. Non si tratta di qualcosa di automatico: servirà del tempo per ragionare sulle giuste strategie da mettere in campo per un’efficace campagna di remarketing.

Come fare remarketing per ambulatori medici

Il remarketing si basa su un’operazione molto semplice, ovvero quella di inserire sul proprio sito una porzione di codice di Google Ads che tiene traccia degli utenti che lo visitano. 

Google Ads crea elenchi predefiniti per il remarketing, raccoglierà allora i dati degli utenti in modo anonimo, inviando però loro le pubblicità inerenti al tuo sito.

Sembra tutto automatizzato, ma in realtà le aziende che si rivolgono a questo servizio possono intervenire nella personalizzazione della strategia. Per esempio: può capitare che un utente passi per caso dal tuo sito, ma non sia effettivamente interessato al tuo servizio. Quindi non avrebbe senso spendere soldi in pubblicità per lui.

In questa situazione, è possibile chiedere a Google di targettizzare solo quegli utenti che trascorrono un certo periodo di tempo sul sito, oppure che compiono alcune azioni, come visitare più pagine, scaricare un file, aprire un contenuto e molto altro. Così, si avrà la certezza che l’utente non fosse lì solo di passaggio, ma che abbia un certo interesse nel servizio proposto.

Consigli per un remarketing efficace

Concludiamo questo articolo sul remarketing per ambulatori medici con qualche consiglio su come ottimizzare al massimo tempo, denaro e risorse:

  • crea campagne distinte, per variare un po’ la comunicazione e avere più probabilità di conversione degli utenti;
  • inserisci negli elenchi di Google Ads anche dei contatti che hai raccolto in precedenza con altre strategie, come lead generation, in modo da avvicinare un numero di contatti maggiore al tuo brand;
  • sii creativo nelle tue campagne, ma senza esagerare. Cerca di capire che cosa si aspetta l’utente, da che cosa potrebbe essere colpito e genera delle creatività accattivanti;
  • scegli la modalità giusta di remarketing. Google Ads ne offre ben cinque:
    • standard, ovvero che permette di inviare contenuti pubblicitari a quegli utenti che sono già entrati in contatto con il tuo sito;
    • dinamico, che si distingue da quello standard perché puoi intervenire nella personalizzazione del contenuto pubblicitario, attraverso annunci generati dinamicamente in base alle azioni compiute dal singolo utente. Per esempio, se un individuo è rimasto tanto tempo sulla scheda di un prodotto, potrebbe essere interessato solo a quello e quindi incrocerà solo annunci su uno specifico prodotto;
    • remarketing per la rete di ricerca, ovvero la modalità che mostra i contenuti pubblicitari mentre effettuano altre query sulla rete di ricerca Google;
    • video, come intuibile, mostra contenuti pubblicitari a utenti che hanno interagito con un video o con il canale Youtube aziendale;
    • elenchi di clienti, che è la modalità con cui si possono creare elenchi automatici e manuali. 
  • installa un pixel di Facebook, una striscia invisibile di codice che traccia le azioni di un utente che visita il sito tramite un cookie. Questo codice, poi, agisce subito, mostrando all’utente in tutta fretta annunci circa il tuo sito praticamente ovunque online. Usare Facebook per il remarketing è molto efficace in quanto l’utente vi si collega per svago ed è quindi meno teso e più propenso ad accogliere messaggi pubblicitari. Inoltre, sul social network per eccellenza, ogni giorno si recano milioni di persone!